La Svezia custodì negli anni ‘80 alcune delle più selvagge garage band di sempre. Tra queste, i Crimson Shadows furono gli unici, assieme ai Backdoor Men, a lasciarci con l’amaro in bocca per non averci concesso altro che un paio di singoli e qualche sparuto pezzo distribuito qua e là motivando loro malgrado il periodico e postumo riassemblaggio antologico che ora torna a lambirli.
Molto rapidamente però: se avete tra gli scaffali la raccolta pubblicata una decina d’anni fa dalla In Betweens, avete tutto.
Lasciate perdere.
A meno che allora non l’abbiate snobbata perché uscita in formato digitale, nel qual caso One Step Beyond Sanity è un ottimo ripiego pur risultando orfana di qualche traccia rispetto a quella prima antologia.
La qual cosa è si trascurabile per pezzi come Apeman, il furto in cantina Stomachmouths di Don‘t Put Me Down o per la Nightmares da poco nuovamente reperibile su singolo ma assolutamente intollerabile per un pezzone come Gonna Make You Mine, in assoluto una delle più devastanti zozzerie del garage punk europeo. Stipare in valigia un’intera collezione di francobolli e scordarsi a casa il Penny Black. O, se preferite, portarsi a casa Pamela Anderson e scoprire che non le puoi slacciare il reggiseno. Rialzatevi la zip.
Franco “Lys” Dimauro