I Sewergrooves sono la “cosa” più vicina al suono degli MC5 venuta fuori dalla rivoluzione scandinava di qualche anno fa. Una scena che pare al momento ammansita, forse demotivata dalle mutate attenzioni dei critici. Il quartetto svedese esce fuori invece con un disco che rinsalda il suo legame col r ‘n r violento dei Motor City Five, mulinando riffs elementari e potenti e affidandosi alla voce di Kurt che in più di una occasione richiama il fantasma di Rob Tyner. È quanto succede in pezzi come Demon in My Head, Son of God, On Fire, Ain‘t Just a Dream che richiamano alla mente i momenti topici di dischi come Babes in Arms o Back in the USA. Altrove (I’m on the Run, la title track) affiorano le analogie con la storica band di Alice Cooper dei primi ‘70: r ‘n r decadente e hi-energy figlio della lezione garage spiritata degli Spiders. Una grandissima conferma.
Franco “Lys” Dimauro