ON TRIAL – New Day Rising (Delerium)

Se, come me, giocate la vostra partita col rock ‘n’ roll su un tappeto verde ai cui bordi stanno 13th Floor Elevators, Kyuss, We the People e Monster Magnet, allora questo disco è il biliardo che DOVRETE provare. On Trial toccano tutt’e quattro le sponde fermando la biglia al centro, pronti per un nuovo lancio. New Day Rising, quarto album per il gruppo danese, NON è un disco stoner malgrado le chitarre kyussiane che affiorano un po’ dappertutto spingeranno di certo qualcuno a farvelo inghiottire come tale.

È piuttosto il Texas spastico degli Elevators e degli Stoics trasportato sulla superficie lunare. E non fatevi ingannare dalla copertina disegnata da Dan Abbott (grafico dei Kula Shaker, NdLYS) perchè esiste una maniera di suonare psichedelia alle porte del 2000 e un modo manieristico per farlo, a voi e soltanto a voi la scelta. Era da tempo che non consumavo un disco con tale avidità: ascoltate la sequenza Pot of Gold/Long Time Gone: come se ad un tratto i Monster Magnet si fossero svegliati dall’ibernazione seguita a Spine of God e avessero fuso le loro visioni al suono compresso dell’armata Kyuss di Blues for the Red Sun. E che dire dell’attacco fuzz di Cast It Aside? È l’universo permeato di kerosene dei Gonn che si trasfigura in un incubo stoogesiano potentissimo, vorticoso, terribile. Do You See Her vi sommergerà con un organo Vox che si stende pesante come un sudario sotto vortici fuzz. Il Rudi Protrudi di Braindrops avrebbe dato il culo per scrivere un pezzo così.

La title track ha invece lo stesso fascino mantrico del delirio circolare di una Venus in Furs sciolta negli abissi spaziali di Dave Brock (ricordate la Space Is Deep sul Doremi Fasol Latido degli Hawkwind?).

Semplicemente il miglior trip cui vi possa capitare di incappare in questi tempi.

Franco “Lys” Dimauro

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