Uno dei dischi fondamentali del punk americano degli anni Ottanta non ha dentro neppure una canzone punk. Come la migliore crema spalmabile alla nocciola non ha dentro neppure una nocciola. Eppure, ne ha tutto il sapore. Double Nickels on the Dime è un disco di miniature assortite che sovverte le regole dell’hardcore americano come fece Sandinista! per il punk inglese. Prima fra tutte, quella dell’analfabetismo musicale che sembrò la dottrina fondante del punk e che invece non lo era affatto.
Mike Watt è alla guida del suo maggiolino e ci guida alla scoperta di quest’America marginale. Guidando esattamente a 55 mi/h. Rispettando dunque apparentemente le regole imposte dalla legge ma stravolgendone ogni forma dentro quell’abitacolo in cui la follia creativa fatica a restare imprigionata. Straripando.
Bossanova, country, funk, jazz, freak-rock, folk, tex-mex, southern rock.
I quarantatre bozzetti che lo compongono sono un puzzle spiazzante dove tutta la musica americana diventa un’unica comunità dove chicani, ispanici, neri, invasori stanno fianco a fianco in un abbraccio nervoso.
Non ci sono territori occupati, nella musica dei Minutemen.
Non ci sono terre da conquistare. Perché non ci sono frontiere.
Non ci sono carri armati.
Mike Watt sorride dallo specchietto retrovisore.
Viene a sottoscrivere la pace che la sua terra ha esportato con le divise mimetiche.
Franco “Lys” Dimauro