Non è che se da adolescente sei stato dentro la più selvaggia garage band del mondo sei costretto a suonare quella roba lì per tutta la vita. Altrimenti non si spiegherebbe come Robert Jelinek abbia deciso di fare musica così mediocre.
Gerry Alvarez, per esempio, non lo ha fatto e la sua svolta del dopo-Gruesomes è lampante.
Probabilmente non ha venduto i suoi 45giri dei Lutins e dei Miserables ma ha comunque acquistato una gran quantità di roba inglese. Scommetto non solo roba d’epoca ma anche un po’ di brit-pop moderno, diciamo dai Charlatans in poi.
Solo che della psichedelia che la copertina vorrebbe evocare non è che ci sia tanto. Vocali allungate fino a farti venire la pelle color bile e una flemma imperturbabile che si stende su tutto il disco rendendolo di una uniformità alienante. E onestamente andare in trip per noia non è il massimo dell’elevazione psichedelica.
Franco “Lys” Dimauro