Smessi i panni di Patti Smith vestiti con discutibile gusto su Stories From the Cities, Stories From the Sea, Miss Harvey si diverte ad indossare quelli di Tori Amos per White Chalk. Un album che andrebbe consegnato ai negozi e dai negozi a noi con uno sticker che ci avverta della sua fragilità. White Chalk è infatti un disco di cristallo al cui ascolto ci si sente come degli elefanti all’interno del Museo del Moser.
Il suo approccio dilettantesco al pianoforte fa di White Chalk, l’album pensato “attorno” a quello strumento, un lavoro intenzionalmente vulnerabile.
I tasti d’avorio diventano più delle stampelle per sostenere il cantato flebile di Polly Jean che un tappeto melodico su cui stendere le parole ad asciugare.
Ogni picchiettio dei martelletti, un piccolo ematoma si forma sulla carne bianca delle gambe di Polly.
A forma di torta di mela della nonna.
A forma di cuore.
A forma di dolore ricurvo.
A forma di metastasi.
Franco “Lys” Dimauro