Nel 1997, mentre ai Ghetto Recorders i Dirtbombs stanno assemblando quello che sarà il loro disco di debutto, i Red Aunts sono negli stessi studi per registrare Ghetto Blaster. La stima reciproca fra le due compagini fa si che si provi a mettere in piedi un progetto estemporaneo battezzato The Screws. I tre dischi usciranno praticamente in contemporanea l’anno successivo.
Tra questi, “i blues carichi di odio” degli Screws, è il migliore.
Perfetta appendice alla storia dei Gories, più di quanto lo siano i Dirtbombs, Hate Filled Blues è disco carico di garage-punk malvagio e primitivo innestato su rumori da ferrovia (Into the Ground), da opificio (I Wanna Go Shopping) o da giungla tropicale (Jesse Lee, Zulu Lulu). Molto più raramente su un punk bagnato nelle urine degli X-Ray Spex (Kill Someone You Hate, I Hate Music).
Mick Collins è l’urango sfuggito alla catena evolutiva, venuto a riprendersi quello che gli appartiene, dentro un’officina da autodemolizioni di Detroit.
Franco “Lys” Dimauro