Ralph Burns Kellog, l’ex-tastierista dei Blue Cheer che aveva lavorato sul disco di debutto dei Rain Parade, viene coinvolto anche come musicista in quello che il nuovo estemporaneo progetto di David Roback: un collettivo aperto che su disco viene cristallizzato con la presenza di Susanna Hoffs e Vicki Peterson delle Bangles, Michael Quercio dei Three O’Clock, Kendra Smith, Karl Precoda e Dennis Duck dei Dream Syndicate e naturalmente i Rain Parade al completo.
Un disco dove alcune star della scena Paisley sono protagoniste di un disco che con la psichedelia acida ha nulla a che fare: Rainy Day è difatti un album folk quasi pastorale, percorso da una mestizia che raggiunge l’apice in una Holocaust in cui soffia tutto il vento gelido che il titolo dei Big Star lasciava intendere.
Sono cover fragilissime che attraversano la carne come piccole schegge di vetro, quelle dei Rainy Day. Schegge di vetro che sono frammenti di sogni infranti.
Canzoni che ti fanno sentire nudo ed esposto alle intemperie, anche e soprattutto quelle dell’anima. Fino a che non sei pronto a lasciarti bagnare dalla tiepida pioggia acida di Rainy Day, Dream Away che inzuppò di lacrime psichedeliche le venti donne nude di Hendrix.
E che adesso bagna noi.
Franco “Lys” Dimauro
Lo devo trovare mannaggia a Te!
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Per nulla facile. L’ultima ristampa, che io sappia è di una trentina di anni fa.
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Un mio caro amico ha il cd. Spulcerò fra i venditori di vinili. Molto bella la copertina. Grazie.
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