Chi dovesse acquistarlo, a caro prezzo, pensandolo come un libro-confessione, resterà deluso nell’apprendere che Felicitazioni! non è altro che il catalogo dell’omonima mostra che celebra, alla soglia del loro quarantennale, la storia dei CCCP Fedeli alla Linea: foto, ritagli di giornali, reclame, copertine, costumi di scena e tutto l’arsenale di “propaganda” usato dalla band emiliana durante i suoi sei anni di produzione discografica, con un occhio particolare ai primi quattro, ovvero quelli in cui la componente visiva ed iconografica fu sfruttata come chiave d’accesso al loro mondo culturale che fondeva la storia padana con quella bolscevica, il Mediterraneo con il Mar Nero, il medio oriente con la Lapponia, astronauti e samurai, Togliatti con Majakovskij, la Fiat con le Trabant, falce, martello e salmi. Un azzardo, ma un azzardo riuscito, che è adesso il momento di festeggiare cercando da un lato di sanare dissidi lunghi un trentennio e dall’altra musealizzandone la storia.
L’omonimo cofanetto della Universal ne offre un compendio musicale, sfruttando l’occasione per vendere a prezzi da nababbi spillette, foto e cartoline a corredo di una selezione di diciotto brani che invece cercano una mediazione più equilibrata con la seconda fase del gruppo, dettata più dalle solite logiche commerciali che altro (e che, ci facevamo scappare il duetto con Amanda Lear, le pluridecorate Annarella e Amandoti, il corale cattolico di Madre?), con la band che si diverte addirittura, in uno scatto inedito, a vestire gli stessi cenci indossati all’epoca di Epica Etica Etnica Pathos.
I CCCP diventano merce da mettere nel carrello.
Il passato è afflosciato
Il presente è un mercato
Fatevi sotto bambini
Occhio agli spacciatori
Occhio agli zuccherini.
Franco “Lys” Dimauro