VIC GODARD & SUBWAY SECT – What’s the Matter Boy? (MCA)

Vic Godard aveva deciso di diventare vecchio. Un po’ come era successo a Jonathan Richman.

E così, dopo aver suonato assieme a Clash, Sex Pistols, Banshees e Buzzcocks e aver registrato un album punk sui generis che nessuno gli pubblica, si era messo di lena buona per rispolverare il vecchio Buddy Holly e gli ancora più decrepiti doo-wop e skiffle. Del resto, erano stati proprio i Clash a rimodulare la potenza del classico rock and roll anni ’50 e allora, tanto valeva calcare un po’ la mano e aprire l’album di debutto dei suoi Subway Sect con una Birth & Death che sembrava una parodia di I Fought the Law.

La foto, altrettanto vintage, gliela scatta Rocco Macauley, il fotografo che aveva scattato la famosa foto degli scontri di Notting Hill finita sul retro del primo album dei, ancora una volta, Clash. Dentro, scavate nei solchi, ci sono dodici canzoni che pescano un po’ ovunque e che sebbene col punk abbiano poco a che fare, hanno un loro carattere astuto e un modo di approcciare la tradizione che è già in qualche modo foriero di quello che in America verrà messo a punto dai Violent Femmes (i due capolavori Double Negative e Watching the Devil, sul solco di quella Nobodys Scared con cui avevano debuttato su singolo) e, non molto distante da Vic, da Mr. Jazz Butcher.

Fottendosene di tutto e di tutti, Godard sceglieva la via dell’outsider.

Inventando, di fatto, l’indie-rock.

                   

                                                                               Franco “Lys” Dimauro

Lascia un commento