GHIGO – Coccinelle, banane e altre storie (Musicando)

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Non ci sono molti filmati di Ghigo nelle teche Rai, non vi affannate a cercare. Ghigo Agosti era già stato bannato quando ancora l’elettrodomestico più diffuso nelle case italiane era la radio, figuratevi la tv. Un brano su un travestito, quando ancora gli anni Sessanta non erano sbocciati e in tv non erano ancora arrivate neppure le gambe delle Kessler, immaginate un po’.

Il rock and roll era musica pericolosa. Ed era meglio andarci cauti. Talmente cauti che Ghigo, il più brillante performer che quell’epoca abbia mai avuto, cadrà nell’oblio nonostante le vendite strepitose di quella sua Coccinella. “Non c’è gusto in Italia ad essere intelligenti” avrebbe chiosato anni dopo uno dei suoi diretti discepoli.

Non ci sono molti filmati ma uno c’è, ed è proprio quello in cui Ghigo, vestito di nero in uno sfondo nerissimo, canta come un tarantolato proprio la sua Coccinella ospite del Musichiere, anno 1959.

Canzoni fortemente allusive o piene di nonsense, quelle di Ghigo. Canzoni anche spietate, come quella Non voglio pietà che canterà in epoca beat nascosto dietro l’oscuro alter-ego di Mr. Anima che però dentro quest’ottima raccolta della Musicando, una delle poche che lo riguardano, non c’è.  

Ci sono però Banana (frutto di moda), 13 vermi col filtro, Solo con me, Allocco fra gli angeli, Si titubi tu titubi, No al demonio, Scalogna e carcere che si presentano da sole, senza bisogno che un annunciatore qualsiasi aggiunga una sola parola di più.

Ecco perché non serve che ne dica una in più neppure io.

Ma se volete sapere chi è la star mancata della nostra breve stagione r ‘n’ r, eccovelo qua.

                                                                                 Franco “Lys” Dimauro

 

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