Il rock ‘n’ roll fu densamente suscettibile di redenzioni, riscatti spirituali, espiazioni. E crisi mistiche.
I piedi ficcati nello zolfo ma le mani che bussano alle porte del Paradiso, insomma.
Quando uscirono questi due dischi, il “piccolo” Richard Penniman aveva già avuto la sua. Era successo su un volo aereo durante il suo tour australiano con Gene Vincent ed Eddie Cochran. Il velivolo sta perdendo quota e Little Richard ci mette un attimo ad abiurare la sua causa e promettere a Dio di dedicarsi alla musica del Cielo, anziché a quella del Diavolo. L’aereo riprende quota, atterra a Sydney, Little Richard scende e butta tutta la sua chincaglieria nell’acqua torbida del porto.
Lui racconta di aver visto degli angeli rimettere in piedi il suo aeroplano. I maligni vociferano fosse la maniera più furba di sfuggire al fisco e tenersi i proventi strabilianti delle vendite dei suoi primi 45rpm.
Tornò a casa in nave. Sopra di lui, l’aereo prenotato per riportarlo a casa, piroettava giù affondando nel Pacifico.
La Specialty intanto “sfruttava” il fenomeno con l’uscita di questi due LP.
Micidiali.
Mentre le canzoni di rock ‘n’ roll abbondavano di doppi sensi, lui riempiva le sue di non-sense.
Scioglilingua volgari e inopportuni.
Come fare la conta in una stanza occupata da un’orgia.
Diceva lui che era il suo modo di pregare Dio.
Gli occhi sempre al cielo, mentre le piante dei piedi battevano sul soffitto del Diavolo, rendendolo irrequieto. Finchè qualcuno gli avrebbe alla fine aperto la porta, esasperato.
Piccolo, irriverente bastardo di un Richard.
Franco “Lys” Dimauro