La musa ispiratrice è, ovviamente, l’attrice jugoslava ricordata in Italia per Ho incontrato un’ombra e per gli sketch con Lando Buzzanca e Gino Bramieri. Chi si immaginasse però una pioggia di colori vintage alla Pizzicato Five, resterà deluso: Bebaloncar è una band impregnata di umori folk anche abbastanza cupi e introversi, quasi sempre adagiati sui suoni felpati di una chitarra acustica cui si innesta un organo retrò ma anche strumenti orchestrali che ne accentuano la drammaticità, ne forgiano il carattere umbratile, schivo che a me ricorda più Douglas Pearce che i Velvet Underground e i Jesus and Mary Chain citati dalla band stessa e quindi, come è abitudine della pigra stampa ufficiale italiana, adottata per creare il framing del prodotto. L’uso del flauto sprigiona semmai qualche paragone con il neo-folk anglosassone dei primi anni ’70, pur senza assorbirne lo spirito progressista ma riadattandolo al livore contemporaneo, creando un disco di grande fascino. Uno shoegaze inaridito, a piedi scalzi, purulento come le ferite che si aprono sulle piante rinsecchite dei nostri piedi.
Franco “Lys” Dimauro