BASSHOLES – When My Blue Moon Turns Red Again (In the Red)

Mamma mia, cosa sono diventati i Bassholes!

Invertendo il processo di scarnificazione del blues avviato ad inizio carriera e procedendo adesso per aggiunta (organo, blues-harp, sassofono e tantissima elettricità), When My Blue Moon Turns Red Again sfiora anzi raggiunge il capolavoro. Determinante, in questo senso, è l’arrivo di Jon Wahl dei Claw Hammer ma anche del nuovo batterista Lamont Dozier che ha sostituito dietro le pelli la ritmica essenziale di Rich Lillash dando una carica dinamitarda al sound della band dell’Ohio (Florida Bus o Letter sono sintomatiche del suo incredibile apporto, NdLYS).

Insomma, una piccola rivoluzione, come se attorno al caratteristico “osso” che era la struttura unica e portante del loro garage-blues scheletrico ed impenitente si fossero formati muscoli e nervi. Una dinamicità sorprendente che stavolta coinvolge direttamente i Joy Division, altra formazione che in diverso contesto rivendicava una sua forma ossuta e minimale, facendo della loro Interzone, una delle tre cover di questo doppio album, un incredibile fuoco d’artificio blues-punk. Ventuno canzoni da cui riparte la storia artistica di Don Howland. Sbrigatevi ad allacciarvi le scarpe, se volete corrergli dietro.

 

                                                                               Franco “Lys” Dimauro

Lascia un commento