A fare davvero la storia sarà, due anni dopo, Sub Pop 200, ma questo fu l’inizio di tutto. Talmente inizio che non ne trovate menzione neppure sul sito dell’etichetta, dove fra l’altro la nascita della label è attestata addirittura nel 1988.
Siamo qui invece nel 1986, a Seattle, e Bruce Pavitt è ancora un venticinquenne in fissa col “pop sotterraneo” che si muove come una tenia sotto la crosta dura dell’America. Con quel nome ha già messo in piedi una fanzine e ora, facendo tesoro del materiale che gli arriva un po’ da mezzo continente, vuole stampare qualche disco. Senza grosse pretese, generando suo malgrado l’ultimo grande fenomeno di costume del XX secolo. Una rivoluzione che in qualche modo è già in nuce in questa mezz’oretta di musica che vede allineata una dozzina di band che saranno fra gli ispiratori del primo grunge, Wipers, Scratch Acid, Sonic Youth, U-Men in primis. E poi un tot di mentori del “fastidio”, dagli Skinny Puppy ai Boy Dirt Car, dai Lupe Diaz ai Savage Republic fino agli sperimentalismi di Steve Fisk che da lì a breve diventerà uno dei produttori di fiducia dell’etichetta mettendo le mani sui primi singoli di Soundgarden, Walkabouts, Screaming Trees, Beat Happening, Helios Creed. Il mondo non è ancora pronto, ma Bruce Pavitt sta preparando la sua rivoluzione.
Franco “Lys” Dimauro