Otto paurose nuove installazioni sonore per i Loop, nel monumentale Fade Out del 1988. L’elettricità invadente del terzetto procede per frustate o per bordoni invadenti, saturando lo spettro audio e bruciando tutte le riserve di ossigeno fino all’apoteosi cosmic-rock di Pulse, uno stordente duello fra Hawkwind e gli Stooges ad altezze e volumi insostenibili. Bellissimo anche il duello di chitarre che si dipana lungo This Is Where You End, catarsi psichedelica di proporzioni immani che fa il paio con Torched e le sue budella elettriche vomitate fuori da un cesareo al ventre prodotto da chitarre affilate come bisturi.
Canzoni come Fever Knife e Fade Out scelgono un passo lento e sfiancante, soffocandoci nella polvere rossa come se venissimo inghiottiti dalle sabbie mobili di Marte, mentre A Vision Stain è attivata da un rigurgito wah-wah straniante, un effetto di sfasamento che sottolinea l’avanzare implacabile e strisciante dell’altra chitarra che, come una tenia, avanza implacabile lungo le nostre viscere, conducendosi all’apoteosi di Got to Get It Over, un riff torbido ripetuto all’infinito prima di venire polverizzato nell’aria, scomparendo nel nulla atomico, come una stella morente che irradia i suoi ultimi raggi di luce abbagliante.
Franco “Lys” Dimauro
![](https://reverendolys.wordpress.com/wp-content/uploads/2024/06/a1946815743_16.jpg?w=700)