SWELL – Too Many Days Without Thinking (Beggars Banquet)

Essere i dEUS prima dei dEUS.

Senza avere il successo dei dEUS.

Questo il destino degli Swell di San Francisco, attivi dall’inizio del decennio e giunti, incorrotti, al quarto album.

Too Many Days Without Thinking è, se volete, il riassunto della prima metà degli anni Novanta: i Pavement, i Dinosaur Jr, Beck, i Red House Painters, gli American Music Club, i dEUS, i Built to Spill, i Buffalo Tom, i Ween, i Camper Van Beethoven ma è soprattutto l’ennesimo capolavoro di una band che non ha mai ottenuto quello che avrebbe meritato, nonostante il sostegno di etichette come la Def American prima e la Beggars Banquet adesso, probabilmente dovuta alla scelta di apparire oltremodo dimessa o di non apparire affatto. Acquistare un loro disco è dunque, in primis un atto di fiducia. O un azzardo. In ogni caso, senza mai portarsi a casa una delusione ma piuttosto canzoni dalla pelle di daino come (I Know) The Trip, Throw the Wine, At Lennie’s, What I Always Wanted, Going Up (to Portland) con cui potete asciugare la vostra carrozzeria o coprirvici quando arriverà il Generale Inverno.

 

                                                                                               Franco “Lys” Dimauro

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