AA. VV. – Slow Grind Fever Volume 1 & 2 (Stag-O-Lee)  

Se abitate nei dintorni di Melbourne, ogni ultimo Sabato sera del mese dopo le ventuno potete salire in cima al Tote Hotel di Collingwood e spassarvela con la vostra pupa (se siete monogami come la religione cattolica impone) al suono della musica più sensuale degli anni Trenta, Quaranta e Cinquanta: lo Slow Grind.

Exotica, soul, popcorn, R ‘n B, doo-wop, rock ‘n’ roll, jazz da balera.

Se volete divertirvi a distanza, e anche in anticipo (magie del jet-lag e, soprattutto, della Rete), qualche giorno prima dell’evento potete “sintonizzarvi” su www.slowgrindfever.com e scaricarvi i mixes con una selezione di quanto Richie, Pierre e Mohair Sam sparano tra i salotti del locale. 

Sono proprio Richie1250 e Chris “The Wolfman” Sick (di Stay Sick, altro appuntamento imperdibile, stavolta via etere, ogni seconda Domenica del mese, dopo le undici di sera, su Radio Reverb di Brighton, NdLYS) a curare i primi due volumi della saga Slow Grind Fever, pubblicati in vinile dalla Stag-O-Lee e adesso messi in stampa unica su supporto digitale.

Musica fumosa per donne dai lunghi bocchini e uomini dai musi torvi.

Un giro intorno al mondo (per l’Italia rappresentano i fratelli Santo & Johnny Farina, cuori a tre fasce verticali trapiantati nella terra dalle tredici righe orizzontali) alla ricerca di canzoni e atmosfere perdute tra chitarre hawaiane, mambo sudamericani, tramonti western, crepitii sinistri (il favoloso riff di Caterpillar Crawl poi rubato dai Cramps per la “loro” Garbage Man), sermoni pagani, improbabili canti di dolore (la fantastica Lilly‘s Lament tratta da Cha-Cha-Cha Boom!) e rumbe appassionate.

Occhio al mercurio, che si alza.

E non solo quello. 

 

                                                                                  Franco “Lys” Dimauro

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