JAPAN – Oil on Canvas (Virgin)

Oil on Canvas, registrato dal vivo all’Hammersmith Apollo nel novembre del 1982 durante l’ultima esibizione della loro carriera, è nella pratica una versione live di Tin Drum con l’aggiunta di qualche episodio dei due dischi precedenti (Nightporter, Swing, Quiet Life, Gentlemen Take Polaroids) e tre brevi tracce strumentali di ispirazione etnica (il gamelan per Voices Raised in Welcome, Hands Held in Prayer), ambient (Oil on Canvas) o tutt’e due le cose assieme (Temple of Dawn).

Dal punto di vista storiografico si tratta però del momento in cui il synth-pop inglese raggiunge la sua legittimazione artistica e in cui viene costruito il suo unico, altissimo, mausoleo. Non più folle urlanti di ragazzini ma quasi un religioso silenzio ne ratifica la sua elevazione dal più basso grado di musica di consumo a quello più alto di art-pop. Il suo salto di qualità coincide dunque con l’ultimo tuffo dei Japan, già con un corpo parzialmente mutato (Rob Dean viene ora sostituito da Masami Tsuchiya) ma uno spirito ancora integro, per preservare il quale la band deciderà di mettere il sigillo dorato alla sua carriera. Bruciando l’edificio. Per l’ultima volta.

 

                                                                               Franco “Lys” Dimauro

Lascia un commento