Per il loro secondo album i Kwyet Kings non spengono il cerino ma spostano soltanto il culo.
Se Firebeat era in tutto e per tutto un omaggio infuocato al sixties-punk, Cherrypie sposta infatti decisamente lo sguardo verso il power-pop e il folk-rock. La forza del gruppo norvegese non viene però intaccata: anche nei brani più distesi (Don’t Wanna Be in Love e soprattutto When You’re on Your Own) la band non perde un’oncia di energia. Il mai sopito amore per il teen-punk, dal suo canto, trova un suo canale carsico per affiorare in pezzi come Makes Me Feel Alright e Hidden Charms riportando in alto il mercurio che tuttavia non scende mai sotto la soglia di una piacevole, contagiosa febbre che a tratti ricorda quella degli altri Kings, quelli di Rochester, alle porte del Doomsday (Of She Is Gone, Twisting My Nerves).
Mica male.
O no?
Franco “Lys” Dimauro
Reverendo Lys ® 