GALLON DRUNK – Tonite… The Singles Bar (Clawfist)

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Torvo blues, surf music necrofila, rock and roll rinsecchito, jungle-beat psicopatico sono gli ingredienti che i Gallon Drunk hanno utilizzato fin qui per produrre i loro primi singoli, tutti qui raccolti su questo album dalla copertina ammiccante che nulla lascia presagire del morboso liquame che ne irrora i solchi.

Un suono tormentato, come una sorta di immonda brodaglia primordiale è quello di pezzi come Gallon Drunk, The Whirlpool, The Last Gasp (Safty), Snakepit, Rolling Home, del ribollente stomp alla Pere Ubu di Draggin’ Along o della violentissima cover di Ruby dei Silver Apples, un coacervo di pulsioni crampsiane e di sanguinolento rumore blues alla Birthday Party che scalpita e freme come fosse cosa viva. Un clima che si stempera appena nel rockabilly spettrale di May the Earth Open Here e nella cover swamp di Please Give Me Something pur restando abbondantemente oltre la soglia del rock and roll più peccaminoso. Una ciurma di ubriachi minaccia di far scalo nel vostro placido porto, armata fino ai denti.    

 

                                                                               Franco “Lys” Dimauro