SHUTDOWN 66 – I Wish It Could Be Shutdown 66* (again) (Soundflat)

Dalle fauci della storia (perduta) del garage-punk appare, come un miracolo, il quinto album degli Shutdown 66, quello che non trovò modo di venire pubblicato e che decretò la fine del gruppo australiano.

La Soundflat, dopo la ristampa del loro ultimo disco ufficiale, pubblica adesso quello che è il loro “The Mirror Cracked”: si tratta di dodici originali imbevuti di organo combo, spruzzati di fuzz e la consueta voce al vetriolo di Nicky Shutdown, istintiva e spesso imprecisa e strozzata ma funzionale al repertorio della band, efficace mistura di garage-punk e R ‘n B come nella miglior tradizione del loro idolo Mike Stax cui dedicano qui Left with Stax che però resta, come resa sonora, uno degli episodi più deboli del disco. Di tutt’altro spessore invece pezzi come lo spericolato jungle-beat di No Woman, Don’t Step on My World, You’re History e i due “classici” numeri neo-garage di She Don’t Want Me Around e Droppin’ Out of School che ci fanno rimpiangere per l’ennesima volta la perdita di una delle migliori garage band australiane di sempre.   

 

                                                                               Franco “Lys” Dimauro

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