1000 Hurts è il disco che condensa lo Shellac-pensiero in maniera definitiva pur essendo il meno funambolico fra i dischi incisi finora dal terzetto dell’Illinois.
Le due canzoni che aprono le rispettive facciate, la “preghiera” di Prayer to God e l’irriverente ma sorniona Song Against Itself sono a loro modo archetipiche delle sculture tipiche degli Shellac, con gli strumenti ben definiti, quasi tridimensionali e la voce che ha ormai definito il suo canone espressivo, pur avendo sempre evitato di averne uno.
La mira è sempre più precisa, i margini d’errore ridotti a zero. Tutto è calibrato con estrema precisione, eppure tutto risulta estremamente umano. Forse sovrumano.
Mille dolori.
Mille prodigi.
Franco “Lys” Dimauro
un lp che ho amato….ALBINI ,che I DEI l abbiano in cielo……ora che se n è andato anxhe LUI, siamo sempre più ” soli” in questo MONDO post – nonsoche’.
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