THE CANNIBALS – Please Do Not Feed The Cannibals (Hit)  

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L’ennesimo cambio di line-up dei Cannibals porta dietro le pelli il senese Marco Pallassini, ex-drummer di quei Rumble Fish dalle cui ceneri nasceranno i grandi Pikes in Panic. Assieme a Mike e Marco ci sono il bassista Martin Bayliss, i chitarristi Dave Rothon e Jeff Mead e l’organista Steve Atkinson.

I Cannibals sono nell’assetto giusto per fare grandi cose.

E le fanno, anche se non su questo disco.

Se gli esordi avevano issato una ferrea barriera ad ogni tentazione psichedelica, il tuffo nelle Pebbles e l’arrivo di strumentisti più visionari e capaci porta Mike Spenser a sperimentare soluzioni impensabili fino a due anni prima anche se pezzi come I Trip for Your Love, Try Me On for Size, A Speedy Exit e Too Much to Dream non sono tra le cose più convincenti del nuovo lotto di canzoni e finiscono per spegnere il cerino acceso da cover come I Can’t Get Away from You, Barracuda e soprattutto Good Times, l’oscura gemma pre-punk dei Nobody’s Children che sembra perfetta per le corde dei Cannibals. L’occasione di cavalcare l’onda dello tsunami garage-punk, nonostante il crescente numero di pubblicazioni (una pure a nome di Five Young Cannibals, come atto derisorio dell’allora popolarissima band inglese nata dalle ceneri dei Beat, NdLYS) è in gran parte sciupata nonostante le potenzialità del nuovo assetto.    

 

                                                                                  Franco “Lys” Dimauro