IGGY AND THE STOOGES – Metallic KO (Jungle) / IGGY POP – Acoustics KO (Skydog)  

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È fatto ormai noto, ma vale la pena ripeterlo: se c’è un album che può documentare gli eccessi tossici del rock ‘n’ roll senza sprofondare nel travestitismo splatter del rev. Manson o nel gossip mediatico di un Pete Doherty qualunque ma mostrando invece con crudo raccapriccio il ciglio del baratro eroinomane, beh, signori miei, questo album è Metallic KO. Un disco che scardina ogni classico e vetusto criterio di perizia critica e si impone per ciò che è: un abbacinante documento di una delle più furiose e vere discese agli inferi da parte di una rock ‘n’ roll band. Un disco dove la morte, quella stessa morte irragionevole e mutilante passata cinque anni prima per Altamont, incombe come un avvoltoio. Tutto il resto, scaletta e qualità di registrazione comprese, non conta. Questo per dire che il suono di questa ennesima ristampa, pur se rimasterizzato e “accelerato” (correggendo il master originale inquinato da un vizio di forma dovuto al registratore usato per catturare il gig, NdLYS), resta quella merda che era. Sono certo che anche tra i più sciatti indie-nerd ne circola qualche copia magari scaricata dalla rete solo per puro “completismo” e non è comunque a loro che mi rivolgo: Metallic KO resta la diapositiva più estrema della più grande r ‘n’ r band che sia mai passata sulla Terra.

Acoustics KO è invece, una sorta di speculazione sul “fenomeno”. Vero è che la prima parte del titolo è chiara ma la seconda, così come la grafica di copertina, potrebbero fomentare attese che invece il disco (DVD+CD) rischia di deludere. Si tratta di austere esibizioni del Pop solista (e solitario) alle prese col suo repertorio (si va da Nightclubbin’ a Miss Argentina) e quello altrui (bella la versione di Pablo Picasso, ad esempio), Stooges compresi (I Wanna Be Your Dog unplugged non perde un grammo del suo potere dissociativo mentre L.A. Blues sembra, ovvio, tutta un’altra cosa, NdLYS). Bello pur nella sua compostezza lo show allo Sputnik di Barcellona, un po’ meno quello che mostra il Pop elettrico (e poco lucido) a Parigi se proprio vogliamo essere scrupolosi.

 

                                                                                  Franco “Lys” Dimauro

 

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