Non è la prima volta che i fratelli Godoy affiancano Deniz Tek nelle sue imprese: una quindicina di anni fa, nascosti dalla maschera dei Golden Breed, avevano realizzato con lui Glass Eye World per la medesima etichetta. Come quello questo nuovo Fast Freight è un disco senza fronzoli. Spartano ed essenziale. Straight-in-the-face, dicono gli americani. I riff asciutti della sua chitarra fanno piazza pulita delle ingombranti presenze di fiati e tastiere dei suoi ultimi lavori. Le sessions di registrazione, limitate ad un paio di giorni per le strutture e un altro paio di sedute per l’aggiunta della voce e dei piccoli, ficcanti interventi solistici, rivelano tutta l’urgenza espressiva che sta alla base di un lavoro che dopo l’ultima sortita solista del disco strumentale che lo ha preceduto è tornata prepotentemente a bussare al vecchio cuore rock ‘n’ roll di Deniz. E lui ha aperto.
When the Trouble Comes, Death Note, Out of the Mood, John Henry’s Hammer, Bo Diddley Is a Surfer, la cover di Alone in the Endzone sono una risposta a quell’appello.
Ora sta a voi aprire la vostra, di porta.
E rispondere a questo appello.
Franco “Lys” Dimauro
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