THE RACONTEURS – Broken Boy Soldiers (XL Recordings) 

0

Quando nel 2003 i White Stripes scelsero una cover di Good to Me di Brendan Benson come retro per il loro singolo di maggior successo, nessuno avrebbe immaginato che quell’atto d’amore si sarebbe trasformato in una “relazione” artistica. Eppure, eccoli qua: Jack White e Brendan Benson fianco a fianco in questo nuovo progetto chiamato Raconteurs, cercando di adattarsi l’uno nei vestiti dell’altro. L’album che ne viene fuori è un disco che beneficerà di grandissimo battage proprio in virtù della presenza di White che fa da garante per quello che è in realtà un capolavoro di modeste dimensioni.

Pescando un po’ dove cazzo gli pare (dal blues, dal glam rock, da Elton John, dai Beatles, dal prog, dal power-pop) i Raconteurs mettono in piedi un album di sicuro appeal per le nuove generazioni ma un po’ stantio per quanti di cerchi di vinile ne hanno consumati quanti e più degli autori (basti già l’inaugurale Steady, As She Goes, furbetto singolo da classifica alternative che in realtà è un collage picassiano tra Is She Really Going Out with Him? di Joe Jackson e California Dreamin’ dei Mamas and Papas o l’apatica ballata Together che invece suona come un mash-up tra il passo vellutato del Lennon newyorkese e la melodia di Rocket Man di Elton John).

Per carità, nulla di grave. Ci sono fior fiori di musicisti che hanno costruito un’intera carriera su questo meccanismo (Lenny Kravitz in America, in Italia ci facciamo bastare Zucchero Fornaciari) e di certo non metteremo i Raconteurs alla gogna per questo. Ma neppure tra i gruppi che salveremmo da una catastrofe correndo con i loro dischi sotto il braccio e rischiando di inciampare proprio su quell’ostacolo che abbiamo evitato per anni con grande destrezza.

 

                                                                                   Franco “Lys” Dimauro