Attendevo con trepidazione il nuovo disco dei Royal Hangmen, dopo il bellissimo singolo dello scorso anno in cui stringevano tra le mani quattro canzoni-bomba del neogarage anni ’80 (She Told Me Lies, Yeah, I’ll Walk Away ed Help That Girl) uscendone fuori illesi.
Il nuovo album conferma le impressioni suscitate da quel dischetto e dal precedente album uscito su Screaming Apple. La band di Zurigo si muove sul solco tracciato dalle band della tradizione garage-punk di trent’anni fa, con inserti fulminanti di armonica, organo vintage in stile Mysterians e chitarre che si muovono tra tipici assalti fuzz, ricami folk-punk e saltellanti stomp da giungla Diddleyana. Infilando pure qualche bel brano in odore di classico come I Think It’s a Storm, Ain’t Walking a Line o You’re on My Mind.
È un lavoro tuttavia ancora perfettibile, con qualche accorgimento (l’uso di qualche percussione aggiuntiva al semplice uso della batteria potrebbe giovare di molto ad esempio) e un approccio vocale più aggressivo e famelico. Manca insomma, l’affondo finale. Che è probabile arriverà al prossimo passo ma potrebbe anche non arrivare. Intanto, aspettiamo.
Franco “Lys” Dimauro